I prodotti tipici del paese sono quelli classici della cultura Salentia con alcune eccellenze soprattuto nella produzione di dolci e prodotti da forno. Tra le cose da non perdere ci sono:

 

La Cupeta

Semplice e tradizionale dolce del meridione, la cupeta altro non è che una variante di torrone realizzato con mandorle e zucchero. Nelle altre regioni del sud è conosciuto più comunemente come croccante.
La sua orgine sarebbe da attribuire alla gastronomia degli antichi romani, i quali chiamavano “cupeddia” una pasta cotta con zuccheroe mandorle. Anche la parola Araba “qubbaita” indica un dolce molto simile alla “cupèta”.

Per realizzare la cupeta basta dosare in egual misura zucchero e mandorle sbucciata, pulite della pellicina e tostate. Lo zucchero va poi sciolto con pochissima acqua sul fuoco, con l’accortezza di girarlo in continuazione per evitare che si attacchi e si bruci.

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I Mustazzoli

Che il Salento sia stato crocevia di popolazioni e culture di ogni tipo ormai è risaputo. Ci siamo abituati a scoprire parte di tradizioni, culti e ricette di stampo greco praticamente in ogni angolo di questa terra, quasi come fosse una propaggine balcanica. Questa volta però presentiamo un dolce la cui origine è ben diversa, araba, come l’aspetto e i sapore potrebbero subito far intuire. Si tratta dei “Mustazzoli“, o “Mustaccioli“, biscotti non lievitati che rappresentano ormai una costante in tutte le bancarelle o carri ambulanti di feste patronali, fiere e mercati.L’associazione di questo dolce a feste e ricorrenze particolari non sarebbe una casualità. Sembrerebbe infatti che ancora oggi vengono preparati, li dove è originato, per essere consumato in occasione di feste o eventi religiosi.

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Il Pasticciotto Salentino

Era il lontano 1745 quando per la prima volta, un fortunato passante ebbe la possibilità di assaporare il famoso pasticciotto leccese. Per la verità all’epoca non si chiamava ancora pasticciotto…a dire il vero non aveva nemmeno un nome…dato che è nato per cura casualità.

Il suo creatore fu un pasticciere di Galatina, Nicola Ascalone che, durante la normale produzione giornaliera, nella quale cercava di reinventare il suo repertorio culinario con muovi prodotti, mise insieme in un piccolo stampino di rame di 10 cm x 6 un rimasuglio di ingredienti: pasta frolla e crema pasticciera, un pasticcio per l’appunto.

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La puccia

La puccia è una preparazione tipica del salento che, partendo da una ricetta base si è poi evoluta verso nuove forme e composizioni.Gli ingredienti sono gli stessi di quelli utilizzati per il pane, di cui la puccia ricorda anche la forma, ma ridotta nelle dimensioni in modo da essere facilmente trasportabile e consumabile comodamente durante le intense giornate di lavoro nei campi, quando ogni pausa costava veramente cara in termini di perdite economiche.

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Le Frise

Chiamata anche pane dei crociati, poiché leggenda vuole che costituisse uno dei principali vettovagliamenti delle truppe cristiane durante i viaggi in Terra Santa, la frisa, o frisella, o tutte le sue denominazioni dialettali, è sicuramente un piatto principe dell’enogastronomia pugliese. Diffusa in buona parte della regione (e anche in Campania e Calabria) è nel Salento che la frisa assume la sua posizione egemone. Per consumarla basta solo bagnarla in acqua!

La sua consistenza e praticità le conferiscono a pieno titolo la definizione di “cibo da viaggio”. Se la portavano i contadini in campagna per potersi sfamare quando necessario, l’acqua la si trovava in pozzi e cisterne. Se la portavano i pescatori nelle loro uscite notturne, per mangiarla dopo averla immersa nell’acqua di mare, che provvedeva inoltre al suo rudimentale condimento. Anche oggi è uno dei primi prodotti alimentari che “emigra” insieme ai giovani che lasciano il proprio paese per andare a studiare al nord, o con famiglie intere che hanno avuto la necessità e il bisogno di spostarsi dalla propria terra per esigenze lavorative.

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